Track Deconstruction è una nuova rubrica che, attraverso l’analisi di brani più o meno famosi, ha l’obiettivo di spiegare come vengono scritte canzoni di successo e di farci capire che, per nostra fortuna, non ci sono particolari trucchi o segreti. Oggi analizziamo insieme il brano No Roots di Alice Merton.
Premessa
Se ascoltate la radio è molto probabile che conosciate già questa canzone: negli ultimi due mesi è andata in rotazione nelle principali stazioni italiane. Il motivo per cui l’ho scelta è molto semplice: fin dalla prima volta che l’ho sentito l’ho trovato orecchiabile e interessante da analizzare per la sua apparente semplicità.
Facendo una veloce ricerca si scopre che Alice Merton, classe 1993, è una cantante tedesco-canadese che, con Paul Grauwinkel, ha fondato un’etichetta discografica, la Paper Plane Records international con la quale ha pubblicato il suo singolo No Roots e l’omonimo EP.
Nessun talent show né major discografica o, addirittura, etichetta indipendente di successo alle spalle per supportare il suo singolo; con questo brano è riuscita ad arrivare al successo e le 79 milioni di visualizzazioni del video su YouTube – nel momento in cui scrivo – ne sono la prova.
Metro, BPM e struttura del brano
Quando analizzo un brano mi piace partire subito dalle cose più semplici: il metro è un classico 4/4, la velocità del brano è 116 bpm. Di norma preferisco non concentrarmi subito su note, accordi e arrangiamento perché richiedono un minimo di competenze musicali. Al contrario scrivere la struttura di un brano, ovvero al suddivisione in verso, ritornello, ecc… è una cosa piuttosto semplice che chiunque sappia contare fino a 10 e sia armato di carta e penna può fare senza troppa difficoltà.
Ho importato il brano in Ableton Live 10, impostato il metro e il BPM e mi sono assicurato che l’allineamento del punto di inizio coincidesse con 1.1.1.
La struttura del brano è la seguente:
Intro (6 bars) | | | | | | | | Verse I (8) | | | | | | | | | | Verse II (8) | | | | | | | | | | Pre-Chorus (4) | | | | | Chorus (16) | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Verse I (8) | | | | | | | | | | Verse II (8) | | | | | | | | | | Pre-Chorus (4) | | | | | Chorus (16) | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | Bridge (9) | | | | | | | | | | | | Solo (8) | | | | | | | | | | Chorus (16) | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
Noterete subito che, pur non trattandosi della classica struttura dei brani pop, non si discosta troppo da questo modello. Interessante notare l’intro lungo 6 battute (molto spesso,viene tagliato completamente dalla radio) e il bridge di 9 se consideriamo 8 battute effettive più una che serve per il lancio dell’assolo di sintetizzatore.
Riff principale
Tutto il brano è giocato su un riff suonato, all’inizio della canzone, dal basso. Il riff parte dalla nota B e si sviluppa come segue:
Siccome, come dicevamo prima, l’intro è stranamente lungo sei battute e non otto come accade di solito, ecco che nel verso è necessario allungare di due battute il riff. Nell’immagine sottostante ho utilizzato il pulsante Fold per mostrare solo le note suonate ed eliminare dalla vista le altre.
Questo riff è così importante che si ripeterà in modo pressoché identico per tutta la durata del brano, chorus compreso. Ad un ascolto attento ci si rende conto, però, che c’è una piccola variazione nel secondo verso:
Armonia
Trattandosi di un brano pop, l’armonia è dell’intera canzone è piuttosto semplice: la tonalità è Bm e l’ho dedotta partendo dalle note suonate dal basso. Considerando le otto battute le verso, nelle prime quattro l’accordo è sempre Bm, nella quinta passa a Em per poi salire a G e A, entrambi maggiori, nella sesta battuta e ricadere su Bm nelle ultime due.
La progressione è, dunque:
I - IV - VI - VII
Inseriamo gli accordi nella struttura del verso:
Verse |Bm |% |% |% | |Em |G A |Bm |% |
L’unica variazione a livello armonico, se così la possiamo definire, avviene nel pre-chorus dove vengono suonati gli accordi di Em, G e A per poi lanciare il ritornello che presenta la stessa progressione armonica del verso.
Ritmica
La parte ritmica di batteria è davvero semplice: cassa praticamente sempre sui quarti, il rullante, che entra nel ritornello e suona sul secondo e sul quarto quarto produce la classica ritmica chiamata backbeat. Le percussioni (shaker) sono in levare.
Da segnalare l’utilizzo di percussioni, in particolare floor tom per sottolineare i passaggi da una sezione all’altra del brano.
Melodia
Trascrivere la melodia di un brano è sempre la parte che trovo più difficile. Per mia fortuna in questo caso è composta da alcune cellule che si ripetono sempre uguali:
Lascio a voi il divertimento di trascrivere la melodia del pre-chorus e del chorus.
Conclusione
Mancano ancora alcuni dettagli del brano ma il grosso del lavoro è stato fatto. Ora si tratta solo di rimettere insieme le idee, ordinarle e farle suonare insieme. Ecco il risultato finale che ho ottenuto dall’intro fino alla conclusione del primo ritornello:
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