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Ottimizzare le performance di Ableton Live 11

Ottimizzare le performance di Ableton Live 11 è uno step importantissimo per evitare che il computer vada in overload o si creino delle interruzioni dell’audio. Dato che molti utenti lamentano un peggioramento delle prestazioni rispetto alle versioni precedenti, ho pensato potesse essere utile condividere alcuni suggerimenti per aiutare a migliorare le prestazioni di Live 11.

Requisiti minimi

Per prima cosa assicuratevi che il vostro computer, Mac o PC, rispetti i requisiti minimi indicati sul sito di Ableton.

macOS

Windows

  • Windows 10 (Build 1909 o successiva)
  • processore Intel® Core™ i5 o AMD multi-core.
  • 8 GB RAM
  • risoluzione display 1366×768
  • scheda audio compatibile con i driver ASIO per supportare Ableton Link (consigliato anche per ottimizzare le performance audio)

A prescindere dalla piattaforma è consigliabile avere almeno 3 GB di spazio libero sull’hard disk (consigliati 8 GB) per l’installazione e fino a 76 GB per installare eventuali contenuti aggiuntivi.

Verifica degli aggiornamenti

Tra i passaggi preliminari verificate che Ableton Live sia aggiornato all’ultima versione disponibile: potete farlo dal menu Aiuto > Controlla aggiornamenti. Controllate, inoltre, che i driver della vostra scheda audio siano anch’essi aggiornati all’ultima versione.

Se siete su Windows assicuratevi che i driver della vostra scheda grafica siano aggiornati e che, nelle preferenze del consumo di energia, sia impostato “High Performance”. Per una guida dettagliata (in inglese) di come ottimizzare il vostro computer per la produzione audio potete dare un’occhiata a questo lungo articolo.

Infine verificate che eventuali plug-in aggiuntivi che avete installato sul vostro computer siano aggiornati alla loro ultima versione.

Meter CPU

Uno screenshot che mostra il meter della CPU in Live 11
Il nuovo meter della CPU in Live 11

Una delle novità di Live 11 è il miglioramento del meter delle prestazioni. In questo indicatore troviamo esclusivamente il carico del processamento dell’audio. L’impatto di altri processi come, ad esempio, l’interfaccia grafica di Live o il rendering grafico delle finestre di plug-in esterni non sono compresi in questa indicazione.

Per avere un’idea chiara dell’impatto che Live ha sul vostro sistema è necessario aprire Monitoraggio Attività su Mac o il Task Manager su Windows.

Nel caso in cui Live consumi più risorse rispetto a quelle a disposizione, si accenderà l’indicatore accanto alla percentuale di utilizzo e verrà visualizzato il testo “CPU”.

Screenshot che mostra l'indicatore CPU attivo su Live 11

Quando succede, è possibile sentire dei problemi di audio come crack, pop e silenzi. Questi problemi vengono chiamati audio dropouts.

Come indicato nel primo screenshot, è possibile disattivare l’indicazione di sovraccarico della CPU ed è consigliabile impostare il misuratore affinché mostri il valore medio e non quello corrente.

Impatto sulle prestazioni delle singole tracce

In Live 11 è possibile attivare l’indicazione di impatto delle prestazioni della singole tracce cliccando sul piccolo tasto “C” in basso a destra del canale master.

Uno screenshot del mixer di Live 11 con selezionato l'indicatore dell'impatto delle prestazioni delle singole tracce.
Mixer di Live 11 con attivato l’indicatore delle prestazioni delle singole tracce

Una volta selezionato, si attiverà sotto ciascun canale un indicatore che segnala l’impatto delle singole tracce sul carico totale. Nello screenshot qui sopra la traccia 24 è quella che sta consumando il maggior numero di risorse.

Meter utilizzo disco

Lo stesso indicatore che ci segnala un eventuale sovraccarico della CPU può accendersi e mostrare la scritta “Disk”. In questo caso ci segnala che Ableton non è stato in grado di leggere in tempo i file dall’hard disk.

Per evitare questo genere di problemi è consigliabile utilizzare un disco SSD interno in cui salvare tutti i file. Generalmente gli hard disk meccanici e gli hard disk esterni sono più lenti, soprattuto se la connessione è inferiore a USB 3.0

Come regola generale, lo spazio libero sull’hard disk dovrebbe essere sempre almeno il 10% dello spazio totale. Resta sottinteso che più spazio abbiamo a disposizione, meglio è.

Ottimizzare il buffer size

È importante conoscere bene alcune voci presenti all’interno del pannello delle preferenze di Ableton Live per ottimizzare al meglio le prestazioni.

Uno dei parametri più importanti è la dimensione del Buffer. Una delle cause principali degli audio dropouts è un’impostazione errata di questo parametro. Impostare un buffer size più grande è una soluzione per evitare interruzioni dell’audio.

Screenshot che mostra il pannello delle preferenze di Ableton Live 11

Attenzione, però: aumentare il livello del buffer introduce latenza. Maggiore sarà il valore impostato, più alto sarà il ritardo che percepirete quando starete monitorando o registrando una traccia audio o MIDI.

È buona regola impostare la dimensione del buffer in base all’attività che stiamo svolgendo: quando registriamo o stiamo suonando scegliamo valori più piccoli mentre quando siamo mixando o producendo possiamo impostare valori più elevati.

Per esperienza personale posso dirvi che il range ottimale è tra 128 e 1024 samples ma impostatelo sempre ad orecchio trovando il valore ottimale tra la latenza ed eventuali overload di sistema.

Impostare la frequenza di campionamento

La frequenza di campionamento è un altro parametro che può impattare sul consumo generale della CPU. Sempre nello stesso pannello delle preferenze possiamo impostare questo valore.

Anche in questo caso, più alta sarà la frequenza di campionamento, maggiore il consumo delle risorse. È importante sottolineare che utilizzare un sample rate più alto non rende necessariamente migliore il nostro audio.

Se abbiamo un campione registrato a 48kHz e chiediamo a Live di riprodurlo a 96k non avremmo alcun miglioramento della qualità ma, viceversa, il nostro computer dovrà impiegare più risorse per convertire l’audio.

Personalmente consiglio di lasciare il sample rate impostato a 44100.

Scegliere correttamente la Bit Depth

Il bit depth indica la quantità potenziali di informazione audio contenuta in un sample digitale. Registrare l’audio a una risoluzione di bit più alta permette di avere un range dinamico maggiore e più dettagli. Purtroppo, però, risoluzioni più elevate implicano file di dimensioni più grande e, quindi, maggiore spazio occupato sull’hard disk.

Leggere un file a 32 bit richiede una maggiore quantità di banda per il trasferimento dei dati rispetto a un file a 16 bit.

Screenshot che mostra il dettaglio di una clip audio in Live 11
Dettaglio di una clip audio selezionata. L’audio è stato registrato a 44.1 kHz e 24 bit

Selezionando una clip audio è possibile notare l’indicazione sia della frequenza di campionamento che la profondità di bit con cui quella clip è stata registrata.

Per cambiare il bit depth di default è necessario aprire il pannello delle preferenze e cliccare sulla tab Record Warp Launch.

È consigliabile selezionare un valore di 24 bit ed evitare di avere, all’interno di uno stesso progetto, file con risoluzioni differenti. Per convertire un file alla frequenza di campionamento e alla profondità di bit del vostro progetto è possibile fare un freeze della traccia o consolidare la clip audio.

Se state mantenendo inalterata la tonalità delle vostre clip audio è possibile disattivare “Alta Qualità” nelle preferenze audio di default o cliccando sul tasto HiQ nelle singole clip per disattivare questa feature che prevede un maggiore consumo della CPU.

Ottimizzare l’indexing dei file

Quando apriamo Live per la prima volta o aggiungiamo una cartella nella sezione Places del browser Live inizierà l’indicizzazione dei contenuti: un processo esterno a Live che possiamo monitorare nel task manager che, però, determina un maggiore utilizzo della CPU.

Dettaglio del browser di Ableton Live 11. Un cerchio accanto alla scritta Places indica che è in atto l'indicizzazione della libreria.
Il cerchio accanto a “Places” indica che la libreria sta procedendo con l’indicizzazione

Un consiglio per ottimizzare e velocizzare questo processo è quello di evitare di usare cartelle nel cloud come, ad esempio, su Google Drive o Dropbox per salvare i vostri file perché questo rallenta l’indicizzazione.

Evitate anche di aggiungere cartelle molto grandi (come Desktop o Download) oppure l’intero hard disk.

Ultimi consigli

Seguendo tutti questi consigli dovreste essere in grado di ottimizzare il vostro computer per utilizzare Live 11 al meglio. Rimangono solo un paio di consigli:

  1. Se su una traccia avete caricato uno strumento virtuale molto pensante o una catena di tanti effetti diversi potrebbe essere il caso di freezare temporaneamente la traccia per ridurre il carico del processamento audio in real-time. Questa funzione è temporanea e permette in qualsiasi momento di fare unfreeze.
  2. Utilizza gli effetti in send / return invece che aprire più istanze dello stesso effetto su tracce separate.
  3. Per evitare l’overload del disco puoi caricare alcuni file sulla RAM premendo l’apposito pulsante. Il computer riesce ad accedere più facilmente e più velocemente ai dati presenti in memoria rispetto a quelli sull’hard disk.
  4. L’utilizzo del Warp con l’algoritmo Complex o Complex Pro aumenta il carico della CPU. Come suggerito in precedenza, una volta trovata l’impostazione giusta, è consigliabile consolidare l’audio.
  5. Disabilità input e output inutilizzati della tua scheda audio.
  6. Assicurati di utilizzare un unico formato di plug-in esterni in uno stesso progetto. Evita di aprire contemporaneamente lo stesso plug-in in formato AU, VST e VST3.

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11 responses to “Ottimizzare le performance di Ableton Live 11”

  1. Gabriele avatar
    Gabriele

    Ciao
    Grazie per i consigli, che in parte conoscevo e in parte li ho provati.
    Comunque, con AL 11 il problema è nato con il tempo. Appena installato la cosa che più ho apprezzato è il basso carico su CPU e dischi rispetto ad altri soft analoghi ma ho visto un progresivo incremento dei consumi via via crescente e non riesco in alcun modo a recuperare le performances originali

    I5 4690, 16gb ram, SSD, GPU RX480 4Gb
    Salutoni: Gabriele

    1. Federico avatar

      Ciao Gabriele, mi sembra davvero strano perché di solito con i vari aggiornamenti viene migliorato è ottimizzato il programma (per me è stato così). Comunque se vai sul account Ableton nel “download archive” puoi scaricare le versioni precedenti

  2. Stefano avatar
    Stefano

    Ciao Federico, volevo chiederti se riesci a darmi un aiuto per dei problemi che sto riscontrando con Ableton, cioè mi si velocizzano da sole in certi punti le tracce che ho inserito, ma solo in alcuni punti non per tutta la traccia sapresti dirmi quale può essere il problema?

    1. Federico avatar

      Ciao Stefano, secondo me è semplicemente un problema di Warp delle tracce. Prova a dare un’occhiata a questo video: https://www.youtube.com/watch?v=tlsRVC72hx4

  3. Stefano Mingoni avatar
    Stefano Mingoni

    Ti ringrazio per la risposta.

    Stefano

  4. ANGELO MARIA SALVATI avatar
    ANGELO MARIA SALVATI

    Ciao Federico,
    (ci siamo visti a FonderieSonore a Roma nel lancio del Push3 che avevo già….).
    Purtroppo temo, dico temo….. che con i5 si possa fare poco con Live 11 nonostante le ottimizzazioni.
    Con Live 11 suite aggiornato, su un PC Lenovo L380 con Windows 11, con i5 a bordo e 16 GByte di RAM, scheda audio Scarlett 18i8 3rd gen, driver ASIO, buffer length 2048, ho caricato una base waw di 1 minuto e una traccia audio di chitarra solista trattata con Guitar Rig 7 , un compressore e un eq (entrambi di Ableton Live 11).
    La traccia di chitarra è ovviamente la più impegnativa e solo se uso 2048 di buffer length in fase di remix non vado in dropout. (Figuriamoci la latenza se provo a ri-registrare la chitarra…ho provato a compensare l’errore del driver e ho una latenza quasi nulla….vedremo se così posso lavorare..).
    Con il mio “glorioso” MacBook pro mid 2012, con Catalina, i7 e 16 GByte di RAM è tutta un’altra …musica (siccome il Guitar Rig 7 non gira su Catalina ma su Windows 11 si, cercherò di fare al più presto un’installazione clean dell’ultimo sistema operativo sul Mac con un tool che ho trovato su internet….)
    Che ne pensi ?
    Un caro saluto
    Angelo

    1. Federico avatar

      Ciao Angelo, ma tu ti riferisci al processore che è montato su Push 3 Standalone? Se si, ci tengo a precisare un po’ di cose: i processori Intel i5 (ma anche quelli successivi come i7, i9 ecc…) escono in versioni diverse (dette “generazioni”) quindi non è semplice comparare le specifiche di due processori i5 perché bisogna vedere esattamente di che generazione sono: ad esempio gli i5 di ultima generazione sono più potenti degli i9 di prima generazione. Detto questo, il processore su Push non è un i5 “standard” ma è un sistema che si chiama NUC che è ottimizzato sia per consumi che per dispersione di calore per dispositivi tipo Push. A questo si aggiunge un sistema operativo basato su Linux in cui è stato tolto tutto quello che non serviva oltre, ovviamente, a una versione di Live ottimizzata per girare su Push. Tutto questo per dirti, in buona sostanza, che Live su Push gira benissimo ed è in grado di gestire progetti corposi. Io ho fatto una prova creando una traccia con Wavetable con unison a manetta, Echo e Hybrid Reverb in catena e l’ho duplicata più di 30 volte e poi mi sono fermato non perché Push stesse avendo problemi ma perché mi ero stufato di duplicare.

      Se invece ti riferisci al computer, è chiaro che entrambi i computer che hai a disposizione sono un po’ datati e, quindi, è chiaro che software e sistemi operativi più aggiornati consumino di più. Live 12 (in uscita il 5 marzo) dai miei test funziona meglio rispetto a Live 11 ma ha requisiti minimi più alti.

      Non sono sicuro di aver risposto alla tua domanda :D

  5. Giuseppe avatar
    Giuseppe

    Ciao Federico, sapresti aiutarmi con questo problema? In pratica in fase di mixaggio di una traccia su Abeton 11, non riesco ad ascoltare in solo i singoli canali se vado a modulare un canale di return ad esempio il reverb. Questo però non è mai successo prima e non mi accade se apro un nuovo file e addirittura se metto in solo il canale di return e lo ascolto, li sento l’effetto ovviamente solo in wet. Cosa può essere? Grazie mille

    1. Federico avatar

      Ciao Giuseppe è davvero difficile esserti d’aiuto senza riuscire a vedere il progetto. Se è una cosa che ti succede solo in un unico progetto si vede che c’è qualche configurazione errata quindi non mi preoccuperei troppo. Puoi sempre aprire un nuovo progetto e trascinare il contenuto di quello vecchio in quello nuovo e vedere se così funziona.

  6. Cosimo avatar
    Cosimo

    Ciao ho un problema! Quando apro progetto con tracce audio, l’onda di queste carica molto lentamente! Ogni volta devo cliccarci sopra due volte per velocizzare mentre in cubase non avveniva (una volta caricate track, l’onda era immediata.

    1. Federico avatar

      Ciao Cosimo! Se hai selezionato che vengano creati i file .asd in automatico (come di default) l’analisi viene fatta solo la prima volta che carichi i file dentro il progetto quindi dalla volta successiva il caricamento è più veloce. Se hai tanti file audio può essere che impieghi del tempo per fare il rendering della forma d’onda ma è solo una cosa grafica

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