Ottimizzare le performance di Ableton Live 11 è uno step importantissimo per evitare che il computer vada in overload o si creino delle interruzioni dell’audio. Dato che molti utenti lamentano un peggioramento delle prestazioni rispetto alle versioni precedenti, ho pensato potesse essere utile condividere alcuni suggerimenti per aiutare a migliorare le prestazioni di Live 11.
Requisiti minimi
Per prima cosa assicuratevi che il vostro computer, Mac o PC, rispetti i requisiti minimi indicati sul sito di Ableton.
macOS
- OS X 10.13 o successivio (maggiori informazioni su macOS Big Sur)
- processore Intel® Core™ i5 (maggiori informazioni sui Mac con chip M1)
- 8 GB RAM
- risoluzione display: 1280×800
- scheda audio compatibile con Core Audio
Windows
- Windows 10 (Build 1909 o successiva)
- processore Intel® Core™ i5 o AMD multi-core.
- 8 GB RAM
- risoluzione display 1366×768
- scheda audio compatibile con i driver ASIO per supportare Ableton Link (consigliato anche per ottimizzare le performance audio)
A prescindere dalla piattaforma è consigliabile avere almeno 3 GB di spazio libero sull’hard disk (consigliati 8 GB) per l’installazione e fino a 76 GB per installare eventuali contenuti aggiuntivi.
Verifica degli aggiornamenti
Tra i passaggi preliminari verificate che Ableton Live sia aggiornato all’ultima versione disponibile: potete farlo dal menu Aiuto > Controlla aggiornamenti. Controllate, inoltre, che i driver della vostra scheda audio siano anch’essi aggiornati all’ultima versione.
Se siete su Windows assicuratevi che i driver della vostra scheda grafica siano aggiornati e che, nelle preferenze del consumo di energia, sia impostato “High Performance”. Per una guida dettagliata (in inglese) di come ottimizzare il vostro computer per la produzione audio potete dare un’occhiata a questo lungo articolo.
Infine verificate che eventuali plug-in aggiuntivi che avete installato sul vostro computer siano aggiornati alla loro ultima versione.
Meter CPU
Una delle novità di Live 11 è il miglioramento del meter delle prestazioni. In questo indicatore troviamo esclusivamente il carico del processamento dell’audio. L’impatto di altri processi come, ad esempio, l’interfaccia grafica di Live o il rendering grafico delle finestre di plug-in esterni non sono compresi in questa indicazione.
Per avere un’idea chiara dell’impatto che Live ha sul vostro sistema è necessario aprire Monitoraggio Attività su Mac o il Task Manager su Windows.
Nel caso in cui Live consumi più risorse rispetto a quelle a disposizione, si accenderà l’indicatore accanto alla percentuale di utilizzo e verrà visualizzato il testo “CPU”.
Quando succede, è possibile sentire dei problemi di audio come crack, pop e silenzi. Questi problemi vengono chiamati audio dropouts.
Come indicato nel primo screenshot, è possibile disattivare l’indicazione di sovraccarico della CPU ed è consigliabile impostare il misuratore affinché mostri il valore medio e non quello corrente.
Impatto sulle prestazioni delle singole tracce
In Live 11 è possibile attivare l’indicazione di impatto delle prestazioni della singole tracce cliccando sul piccolo tasto “C” in basso a destra del canale master.
Una volta selezionato, si attiverà sotto ciascun canale un indicatore che segnala l’impatto delle singole tracce sul carico totale. Nello screenshot qui sopra la traccia 24 è quella che sta consumando il maggior numero di risorse.
Meter utilizzo disco
Lo stesso indicatore che ci segnala un eventuale sovraccarico della CPU può accendersi e mostrare la scritta “Disk”. In questo caso ci segnala che Ableton non è stato in grado di leggere in tempo i file dall’hard disk.
Per evitare questo genere di problemi è consigliabile utilizzare un disco SSD interno in cui salvare tutti i file. Generalmente gli hard disk meccanici e gli hard disk esterni sono più lenti, soprattuto se la connessione è inferiore a USB 3.0
Come regola generale, lo spazio libero sull’hard disk dovrebbe essere sempre almeno il 10% dello spazio totale. Resta sottinteso che più spazio abbiamo a disposizione, meglio è.
Ottimizzare il buffer size
È importante conoscere bene alcune voci presenti all’interno del pannello delle preferenze di Ableton Live per ottimizzare al meglio le prestazioni.
Uno dei parametri più importanti è la dimensione del Buffer. Una delle cause principali degli audio dropouts è un’impostazione errata di questo parametro. Impostare un buffer size più grande è una soluzione per evitare interruzioni dell’audio.
Attenzione, però: aumentare il livello del buffer introduce latenza. Maggiore sarà il valore impostato, più alto sarà il ritardo che percepirete quando starete monitorando o registrando una traccia audio o MIDI.
È buona regola impostare la dimensione del buffer in base all’attività che stiamo svolgendo: quando registriamo o stiamo suonando scegliamo valori più piccoli mentre quando siamo mixando o producendo possiamo impostare valori più elevati.
Per esperienza personale posso dirvi che il range ottimale è tra 128 e 1024 samples ma impostatelo sempre ad orecchio trovando il valore ottimale tra la latenza ed eventuali overload di sistema.
Impostare la frequenza di campionamento
La frequenza di campionamento è un altro parametro che può impattare sul consumo generale della CPU. Sempre nello stesso pannello delle preferenze possiamo impostare questo valore.
Anche in questo caso, più alta sarà la frequenza di campionamento, maggiore il consumo delle risorse. È importante sottolineare che utilizzare un sample rate più alto non rende necessariamente migliore il nostro audio.
Se abbiamo un campione registrato a 48kHz e chiediamo a Live di riprodurlo a 96k non avremmo alcun miglioramento della qualità ma, viceversa, il nostro computer dovrà impiegare più risorse per convertire l’audio.
Personalmente consiglio di lasciare il sample rate impostato a 44100.
Scegliere correttamente la Bit Depth
Il bit depth indica la quantità potenziali di informazione audio contenuta in un sample digitale. Registrare l’audio a una risoluzione di bit più alta permette di avere un range dinamico maggiore e più dettagli. Purtroppo, però, risoluzioni più elevate implicano file di dimensioni più grande e, quindi, maggiore spazio occupato sull’hard disk.
Leggere un file a 32 bit richiede una maggiore quantità di banda per il trasferimento dei dati rispetto a un file a 16 bit.
Selezionando una clip audio è possibile notare l’indicazione sia della frequenza di campionamento che la profondità di bit con cui quella clip è stata registrata.
Per cambiare il bit depth di default è necessario aprire il pannello delle preferenze e cliccare sulla tab Record Warp Launch.
È consigliabile selezionare un valore di 24 bit ed evitare di avere, all’interno di uno stesso progetto, file con risoluzioni differenti. Per convertire un file alla frequenza di campionamento e alla profondità di bit del vostro progetto è possibile fare un freeze della traccia o consolidare la clip audio.
Se state mantenendo inalterata la tonalità delle vostre clip audio è possibile disattivare “Alta Qualità” nelle preferenze audio di default o cliccando sul tasto HiQ nelle singole clip per disattivare questa feature che prevede un maggiore consumo della CPU.
Ottimizzare l’indexing dei file
Quando apriamo Live per la prima volta o aggiungiamo una cartella nella sezione Places del browser Live inizierà l’indicizzazione dei contenuti: un processo esterno a Live che possiamo monitorare nel task manager che, però, determina un maggiore utilizzo della CPU.
Un consiglio per ottimizzare e velocizzare questo processo è quello di evitare di usare cartelle nel cloud come, ad esempio, su Google Drive o Dropbox per salvare i vostri file perché questo rallenta l’indicizzazione.
Evitate anche di aggiungere cartelle molto grandi (come Desktop o Download) oppure l’intero hard disk.
Ultimi consigli
Seguendo tutti questi consigli dovreste essere in grado di ottimizzare il vostro computer per utilizzare Live 11 al meglio. Rimangono solo un paio di consigli:
- Se su una traccia avete caricato uno strumento virtuale molto pensante o una catena di tanti effetti diversi potrebbe essere il caso di freezare temporaneamente la traccia per ridurre il carico del processamento audio in real-time. Questa funzione è temporanea e permette in qualsiasi momento di fare unfreeze.
- Utilizza gli effetti in send / return invece che aprire più istanze dello stesso effetto su tracce separate.
- Per evitare l’overload del disco puoi caricare alcuni file sulla RAM premendo l’apposito pulsante. Il computer riesce ad accedere più facilmente e più velocemente ai dati presenti in memoria rispetto a quelli sull’hard disk.
- L’utilizzo del Warp con l’algoritmo Complex o Complex Pro aumenta il carico della CPU. Come suggerito in precedenza, una volta trovata l’impostazione giusta, è consigliabile consolidare l’audio.
- Disabilità input e output inutilizzati della tua scheda audio.
- Assicurati di utilizzare un unico formato di plug-in esterni in uno stesso progetto. Evita di aprire contemporaneamente lo stesso plug-in in formato AU, VST e VST3.
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