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Glitch di un’immagine con Processing

Breve introduzione alla Glitch Art

Per Glitch Art intendiamo la pratica sfruttare e/o introdurre in un’opera degli errori analogici o digitali per fini estetici. Nel mondo dell’analogico si interviene direttamente sugli apparecchi elettronici che registrano o riproducono l’opera. Per quanto riguarda il digitale, invece, tale manipolazione è resa ancora più semplice dagli strumenti tecnologici di cui disponiamo che ci consentono di accedere direttamente ai dati e di farne ciò che vogliamo. Questa pratica è anche chiamata databending.

Non si tratta di un movimento artistico nato, come si potrebbe pensare, negli ultimi anni con la democratizzazione della tecnologia e degli strumenti creativi ma, al contrario, affonda le sue radici nella prima metà del novecento: il filmato qui sotto A Colour Box dell’artista neo-zelandese Len Lye e datato 1935 è considerato uno dei primi esempi di glitch art.

Benché negli ultimi anni abbia riscosso un sempre maggiore successo, questo movimento artistico non è mai diventato mainstream. Possiamo sfruttare quello che abbiamo imparato a fare con Processing per fare i nostri esperimenti di glitch art e per studiare qualche nuova funzione del linguaggio.

Usiamo Processing per creare un effetto glitch

Lo scopo di oggi è prendere una foto e glitcharla. Nell’esempio proposto non andrò a introdurre un vero e proprio errore nell’immagine ma andrò a manipolare direttamente l’array di pixel per ricreare un effetto artistico simil-glitch. Il motivo è presto detto: per ottenere un effetto artistico godibile è meglio evitare di usare variabile non controllabili.

Glitch fotografia Processing
Immagine di partenza

L’immagine di partenza non è stata scelta in modo casuale: dal momento che useremo la funzione brightness(), che restituisce il valore della luminosità di un colore, la foto presenta un forte contrasto tra lo sfondo e le sagome nere e la parte centrale illuminata dalle fiamme.

/*
 * Glitch di un'immagine con Processing
 * Federico Pepe, 23.09.2017
 * http://blog.federicopepe.com/processing
 */

PImage img;
int minThreshold = 200;
int maxThreshold = 255;

void setup() {
  size(1, 1);
  surface.setResizable(true);
  img = loadImage("fire.jpg");
  surface.setSize(img.width, img.height);  

  noStroke();
  noLoop();
}

void draw() {
  background(255);
  image(img, 0, 0);
  img.loadPixels();

  for (int y = 0; y < height; y++) {
    for (int x = 0; x < width; x++) {

      if (brightness(img.pixels[y*width+x]) > minThreshold && brightness(img.pixels[y*width+x]) < maxThreshold) {
        color c = get(x, y);
        stroke(c);
        line(x, y, x, y+2);
        noFill();
      }
    }
  }
}

void mousePressed() {
  save("export/export.png");
}

Rispetto al codice visto negli ultimi post, ho aggiunto due variabili di soglia minTresholdmaxThreshold e, all'interno del classico ciclo for che va ad analizzare ogni singolo pixel dell'immagine, introdotto un semplice controllo condizionale che, qualora il risultato sua true disegna una linea verticale di 2 pixel dello stesso colore del pixel analizzato.

Glitch immagine esportata

Il risultato è sicuramente particolare e d'effetto. Potete provare a giocare un po' con i parametri di soglia oppure sostituendo il disegno della linea con un quadrato. Un'altra possibilità potrebbe essere quella di non utilizzare il parametro della luminosità ma andare a scegliere la saturazione o il colore stesso.

Glitch with squares
Lo stesso identico codice di prima ma, in questo esempio, ho sostituito line() con rect()



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